bonus occupazionaliCi saranno anche nuovi bonus occupazionali tra i temi caldi inseriti nella prossima legge di bilancio? Un’attenzione particolare verrà data alle misure per il lavoro e a una nuova spinta agli investimenti privati. In attesa di definire il taglio del cuneo fiscale per favorire l’assunzione stabile di giovani, sono allo studio diverse ipotesi di decontribuzione per i datori di lavoro. In modo particolare si sta puntando a favorire le assunzioni degli under 29 magari privilegiando i nuovi contratti a tempo indeterminato grazie a bonus occupazionali. L’incentivo per i datori di lavoro consisterebbe in un dimezzamento dei contributi sui nuovi rapporti stabili per i primi 2 o 3 anni di lavoro fino ad un tetto di 3.250 euro.

Verrà concordato con l’Unione europea il limite di età dei giovani da assumere per far scattare il bonus, al fine di conciliare le esigenze del Paese con le norme europee, che richiedono di non effettuare discriminazioni in base all’età. È evidente che si tenterà di alzare il più possibile tale limite anagrafico proprio per favorire una platea vasta di giovani, che in Italia entra stabilmente nel mercato del lavoro tardi, con effetti negativi anche ai fini pensionistici, evitando di superare quel limite oltre il quale, però, le agevolazioni non verrebbero più considerate finalizzate a promuovere l’occupazione giovanile.
Il costo di tale decontribuzione sarebbe di circa un miliardo di euro, nella prima fase, per poi attestarsi tra i 2/2,5 miliardi a regime. Già dal 2018 dovrebbero essere interessati 300mila giovani e l’incentivo dovrebbe assumere un carattere strutturale, tale cioè da garantire lo sgravio a tutte le assunzioni dei giovani una volta entrato in vigore.

Attenzione però, questo incentivo potrebbe prevedere anche una condizione rispetto ai precedenti bonus occupazionali: si potrà beneficiare del dimezzamento dei contributi solo se le imprese non avranno licenziato nei 6 mesi precedenti e il giovane non potrà essere licenziato per i successivi 6 mesi; una condizione quindi che tenderebbe a bloccare eventuali effetti sostitutivi di personale in favore di lavoratori più giovani.

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