contratti a progettoDal giugno 2015, i contratti a progetto non sono più stipulabili anche se continuano ad essere validi quelli stipulati prima di tale data e fino alla loro naturale scadenza. Ecco allora che alla domanda “che fine hanno fatto i contratti a progetto?” si può rispondere tranquillamente che sono destinati a scomparire e ad assumere forme diverse in termini di tutela del lavoratore. Si torna quindi a ripescare i vecchi e cari contratti di collaborazione coordinata e continuativa, che si manifestano attraverso una prestazione d’opera continuativa e coordinata col committente, e svolta in via prevalentemente personale.

Ma anche qui però le novità non mancano e il Ministero ha fornito i propri chiarimenti in relazione a regole che sono entrate in vigore dal gennaio di quest’anno. Due i punti più importanti toccati dal Ministero: natura e modalità della collaborazione a seconda della quale è possibile prevedere anche l’applicazione della disciplina dei rapporti di lavoro subordinato (attenzione non si parla di conversione del contratto); le possibilità offerte dalla nuova normativa agli organi ispettivi che possono anche da subito verificare se sussiste, nei fatti, una etero-organizzazione, rendendo di fatto necessaria l’applicazione della disciplina del lavoro subordinato.

Da gennaio è anche possibile stabilizzare i rapporti di collaborazione in essere, ma anche quelli cessati, ovvero i rapporti di lavoro autonomo con soggetti titolari di partita Iva, con la stipula di specifici atti di conciliazione.

Share This