giocarearteGiocare con l’arte – Il laboratorio di disegno e pittura. Bambini che insegnano strategia d’impresa. La realizzazione di una “scuola di pittura” per i figli dei dipendenti è diventata per il nostro studio una vera e propria mappa strategica. Con l’aiuto del maestro di pittura Enzo Cremone abbiamo voluto “delegare” lo sviluppo della strategia d’impresa non ai grandi maghi della finanza, del marketing e della consulenza finanziaria internazionale, bensì ai figli dei propri collaboratori. Il risultato? Una grande soddisfazione per tutti gli attori del progetto, in primis i bimbi stessi, e la realizzazione di un sistema di “piccolo” welfare studiato tra le mura domestiche di una piccola realtà imprenditoriale.

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Da dove nasce il progetto Giocare con l’arte?

Da questa semplice riflessione: agevolazioni fiscali alle aziende per l’istituzione di asili nido e servizi all’infanzia?
Bella idea, ma impegnativa economicamente e non certo alla portata delle piccole imprese. Però, rivedere tale soluzione applicandola in forma diversa alle varie realtà potrebbe anche stimolare idee in qualche modo riconducibili alla normativa fiscale. È da questo che possono poi prendere vita “strane” idee che si riconducono a un più vasto processo di sviluppo di strategia d’impresa finalizzata alla realizzazione di patrimonialità.

Questa “stravagante” idea è la nostra “scuola di pittura”, un progetto denominato “Giocare con l’arte” e dedicato ai figli di dipendenti e collaboratori. Non abbiamo fondi per creare asili nido? Abbiamo però amici insegnanti e colleghi appassionati d’arte, di lingue, di musica o tanto altro ancora a cui potremmo rivolgerci per realizzare un evento che oltre a dare enorme piacere alle persone, con evidenti risvolti sociali, alimenta anche il valore intangibile dell’impresa accrescendone, dopo un attento lavoro di analisi e valutazione, il patrimonio netto della stessa, limitandone la sottocapitalizzazione, nemico ostico delle imprese del nostro Paese e incrementando le possibilità di accesso al credito. Queste opportunità alimentano una nuova e sana cultura d’impresa, accrescono la responsabilità delle aziende nei confronti della società civile, motivano e fidelizzano i collaboratori.

Piccole soluzioni, nemmeno troppo impegnative, che però danno un ritorno morale e materiale di notevole impatto sociale. L’idea di una “scuola di pittura” nell’azienda agevola l’instaurarsi di un clima certamente più sereno e motivante, alimenta lo spirito di gruppo e genera un’attitudine da parte dei collaboratori a rimanere fedeli all’azienda evitando massicci e continui turn-over. La scuola è perciò un bellissimo e simpatico tassello di una ben più ampia mappa strategica che, sotto l’aspetto più pratico e di sola valenza prettamente economica, potrebbe anche accrescere il valore di un’azienda, farla maggiormente conoscere ed apprezzare sia all’interno, tra i suoi dipendenti, che all’esterno, tra clienti, fornitori e stakholders vari.

La scuola per piccoli artisti è solo una delle tante idee che gli imprenditori potrebbero attivare, ma non è certo l’unica. Basta solo un po’ di fantasia. Anche questo in fondo è spirito imprenditoriale. È strategia d’impresa, che non è più perciò appannaggio unico della grande impresa: tanti “tasselli” messi assieme sviluppano una mappa strategica che può anche diventare esempio per le grandi, le quali, a loro volta, potranno effettivamente fare gli asili nido e/o realizzare altre forme di benefit, migliorando la qualità di vita lavorativa dei collaboratori, sviluppando il marchio, accrescendo il livello di capitalizzazione.

Questa nuova cultura d’impresa realizza vantaggi sociali e materiali, accresce la reputazione aziendale ed il valore intangibile dell’azienda: può portare la PMI a valutare persino nuove e diverse modalità di accesso al credito, pensare cioè ai Consorzi Garanzia Fidi, al Private Equity, al Venture Capital. Reputazione aziendale, il fare rete tra imprese, la valorizzazione degli ambienti di lavoro in un territorio a forte vocazione industriale come quella del nostro Comune sono elementi di fondamentale valenza per mantenere sempre alto lo spirito del fare impresa e una scuola di pittura, anche se nulla di trascendentale, può e deve essere un esempio di imprenditorialità al servizio della persona, soprattutto nei contesti di crisi economica come quelli che attualmente la nostra società sta vivendo.
L’esempio è allora quello di continuare ad educare all’arte, intesa anche come sviluppo della propria creatività, che sarà poi un modello che potrà essere utilizzato dai bambini come fonte di innovazione non solo nell’impresa, ma anche in ambiti sociali indipendenti dalla stessa. Da una piccola idea, unita a diverse altre, cresce la cultura, la reputazione, il valore immateriale dell’azienda e crescono le potenzialità di finanziare un’impresa anche con strumenti innovativi di accesso al credito e, soprattutto, cresce il Paese.

Come nasce il progetto “Giocare con l’arte”?

Leggendo nelle Finanziarie, nelle Riforme Fiscali, leggendo cioè nel “burocratese”. Proprio da qui può sgorgare l’idea. La piccola azienda non può certo realizzare un asilo nido o una palestra per dipendenti, costa troppo. Però basta conoscere un amico, magari un maestro di pittura. E in un attimo il gioco è fatto. Acquisto all’Ikea due tavolini colorati, album, pastelli e colori e per due ore alla settimana dedico uno spazio dell’ufficio al maestro e ai suoi piccoli allievi, figli dei dipendenti dello studio. Tutto qua. Tutti ne sono coinvolti, bimbi, genitori e l’intera struttura aziendale. Il progetto esce dai confini dell’azienda e viene a conoscenza di altri. Circola l’informazione e si alimentano i giudizi, le critiche e le altre idee. Si sviluppa una sana cultura d’impresa. Chi in piccolo, chi più in grande, ma tutti con lo stesso obiettivo: vivere meglio negli ambienti di lavoro, anche di poco, pochissimo, ma comunque meglio.
Crediamo che sia qualcosa d’importante, per noi e per gli altri. Figuriamoci quando poi ne sono coinvolti positivamente i bambini. E in conclusione, che società sarebbe quella che non guarda ai bambini, ai giovani, al benessere dei lavoratori? Soprattutto per le donne, perché una scuola di pittura potrebbe alimentare idee ancora più grandi, più innovative, più complesse, e aiutare lo sviluppo di una vera organizzazione sociale che includa in maniera completa le donne.

“Giocare con l’arte” è solo un piccolo tassello, ma se fosse lo spunto per ben più ampi progetti? Allora è proprio vero che arte e cultura aiutano a vivere meglio. Impariamo allora a “disegnare” progetti. Tutti ne saremo ampiamente ripagati, grandi e piccini.
Buon disegno a tutti!

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