I flussi di liquidità: la logica economica e la logica monetaria
di Furio Bartoli e Giuseppe Ossoli – Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 11 – 2017 di Strategia Finanza e Controllo

flussi di cassa e liquiditàPrima di addentrarci nell’analisi dei flussi di liquidità analizziamo le differenze che caratterizzano un approccio analitico di tipo economico da uno finanziario. La logica economica sviluppa i propri modelli a partire dai costi e ricavi di pertinenza economica del periodo di riferimento; la logica monetaria considera unicamente i flussi di liquidità in entrata e in uscita registrati nel corso dello stesso periodo, indipendentemente dal momento in cui si è manifestato il fatto aziendale che li ha generati.

Ma quali sono le ragioni che giustificano il disallineamento tra risultato economico e risultato finanziario?

A) Rilevanza monetaria dei componenti di reddito
Il primo problema deriva dal fatto che non tutti i componenti di reddito hanno, come conseguenza, una manifestazione monetaria (si è soliti affermare che non tutti i costi e i ricavi hanno un riflesso monetario).
Al riguardo si pensi agli ammortamenti, a fronte dei quali l’impresa non sostiene alcun esborso monetario. In pratica, mentre i costi e ricavi monetari hanno o avranno come conseguenza la corresponsione o l’acquisizione di risorse monetarie, i costi e ricavi non monetari non danno origine ad alcun flusso di liquidità. A titolo di esempio si consideri l’acquisto di un cespite: l’investimento (per il quale viene previsto un piano di ammortamento) compare integralmente nello stato patrimoniale a partire dall’esercizio in cui viene realizzato. Secondo competenza economica, gli esercizi ricompresi nel piano di ammortamento registreranno la quota di ammortamento quale componente negativo di reddito, senza che questo assuma alcuna rilevanza sotto il profilo monetario. Secondo la logica monetaria, infatti, l’acquisto dell’immobilizzazione assume una rilevanza solo nel momento del pagamento del prezzo di acquisto.

B) Disallineamento temporale tra logica economica e logica monetaria
Un secondo ordine di problemi deriva dallo sfasamento temporale tra i cicli economici (correlati temporalmente alla manifestazione numeraria di costi e ricavi) e i cicli monetari (correlati alle corrispondenti entrate e uscite di cassa). Più semplicemente le entrate e le uscite di cassa differiscono temporalmente dai relativi costi e ricavi. Questo differimento temporale può far slittare il momento degli incassi/pagamenti al di fuori dal periodo di osservazione, all’interno del quale hanno avuto manifestazione numeraria i corrispondenti costi/ricavi.

Si comprende come, ai fini dell’analisi finanziaria, sia necessario passare dal principio di competenza economica al principio di competenza per cassa. In altre parole si tratta di costruire un modello in grado di svolgere, sotto il profilo finanziario, lo stesso ruolo svolto dal conto economico sotto il profilo reddituale.

Questa è la funzione del rendiconto finanziario (o cash flow statement), un insostituibile strumento operativo, una vera e propria mappa analitica e decisionale, capace di rappresentare in un unico prospetto la dinamica economica, finanziaria e patrimoniale d’impresa, sia essa indagata su base storica, sia essa sviluppata in termini prospettici (piani e programmi finanziari). Va subito precisato che gli elementi di giudizio desumibili dalla lettura del rendiconto finanziario, in ogni caso, non sostituiscono il contenuto informativo dello stato patrimoniale e del conto economico, ma lo integrano e lo arricchiscono di contenuti finanziari. Anzi, è proprio dai tradizionali prospetti di bilancio che vengono sviluppate le metodologie di analisi finanziaria. In questa prospettiva diventa importante rivisitare in termini finanziari alcune nozioni relative allo schema patrimoniale ed economico del bilancio civilistico, sviluppando alcuni modelli di riclassificazione necessari per le fasi successive. ….

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