Industria 4.0 – Economia di conoscenza per i nostri studi
Una strategia di cambiamento, non solo un bonus fiscale
di Beatrice Pauselli – Estratto dell’articolo pubblicato a Gennaio 2017 sul Consulente Tributario
I nostri Studi si stanno cimentando sempre più spesso in situazioni in cui dover identificare per conto del cliente impianti e macchinari che possano rientrano in tanti e diversi ambiti di beneficio fiscale, chiedendo a noi tutti una preparazione tecnica che il più delle volte nemmeno possediamo. Chi di noi conosce le prestazioni di un tornio automatizzato, macchinari a controllo numerico, ecc.?
Oggi non siamo più solo chiamati a far di conto, ma spesso si richiede (a volte… si pretende) conoscenza nei settori dell’ingegneristica e della tecnica, capacità che per nostra natura non possiamo possedere. L’esempio tipico è Industria 4.0. Si riflette molto poco sulla materia, perdendosi nella ricerca di impianti e macchinari, concentrandosi su un “semplice” elenco di beni che rientrino nel beneficio fiscale. Questo è un errore.
Il nostro compito è quello di non far indirizzare l’impresa solo verso un elenco, bensì di allargare l’orizzonte e la cultura di ciò che effettivamente è Industria 4.0 e di ciò che rappresenta nel moderno concetto di fare impresa. È un cambio culturale, non solo un cambio di macchinario. E se noi siamo capaci di far comprendere questo, anche il nostro lavoro ne sarà avvantaggiato: non saremo chiamati a fornire elenchi e dettagli tecnici che non conosciamo, rischiando magari figuracce, se non “il cliente stesso”.
Quindi, per noi professionisti il compito è quello di far comprendere agli imprenditori che Industria 4.0 è un’opportunità strategica sia per lo sviluppo aziendale che per la crescita del capitale umano.
Partiamo da un presupposto: questa nuova rivoluzione industriale non toglierà lavoro, ma contribuirà a riqualificare le risorse che in molti casi non svolgeranno più azioni semplici e ripetitive, ma useranno tecnologia e gestiranno big data. Le persone assumeranno un ruolo più centrale con nuove competenze. In fin dei conti le recenti manovre e leggi di stabilità hanno già dato un contributi in termini di riduzione (taglio Ires, Irap, detassazione premi di produttività): certo, potevano anche essere di più e migliori, ma il segnale c’è. Quello che però ancora manca sono le competenze tecnologiche, comprese quelle trasversali.
Questo è il vero problema…..