Modello Organizzativo 231
di Giuseppe OssoliNonostante la sua introduzione non sia proprio recente, ancora oggi molte aziende non valutano seriamente l’adozione di un appropriato Modello di Organizzazione 231 per la tutela personale dell’amministratore d’azienda e per le sue figure apicali, oltre alla salvaguardia dell’operatività aziendale.
In estrema sintesi, il c.d. Modello di organizzazione 231 è un vero e proprio sistema organizzativo (formato da regole di comportamento, procedure, misure organizzative) che, secondo una logica di gestione del rischio, ha la finalità di prevenire la commissione dei reati presupposto, nell’interesse o a vantaggio dell’ente.

Il Decreto ha introdotto una nuova “responsabilità amministrativa” per un numero predeterminato (ma progressivamente sempre più esteso col passare degli anni: i c.d. reati presupposto 231), in realtà assai simile a quella penale della persona fisica, a carico dell’ente (che starà in giudizio attraverso il legale rappresentante, o altro procuratore se il primo è sotto processo per il reato presupposto 231) che va ad aggiungersi a quella tradizionale della persona fisica che ha commesso o tentato il reato.
La questione è che al giorno d’oggi non è così difficile incorrere in problematiche di carattere penale e il più delle volte non certo ricercate dagli imprenditori. Tale responsabilità estende purtroppo i propri pesantissimi effetti sul patrimonio della società, portando anche alla revoca dell’autorizzazione necessaria per svolgere l’attività o al commissariamento giudiziale dell’ente stesso e, indirettamente, sugli interessi economici dei soci.