L'occasione

di Giuseppe Ossoli e Beatrice Pauselli

Pensare per andare oltre.

Questo nuovo libro scritto da Beatrice Pauselli e Giuseppe Ossoli è dedicato a ragionare per tornare a fare l’impresa “fatta bene”. La libertà del fare impresa nasce e si alimenta dove l’impresa si rafforza, e con essa l’uomo e la sua comunità. Queste nostre imprese di “successo” hanno deciso di non partecipare alla crisi e proprio per questo chiedono istruzione, conoscenza, relazione.

Dipende da noi se vogliamo aggiungere, con le nostre idee ed azioni, un tassello alla ricchezza del mondo e degli uomini.

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Vivere l’impresa non è un’esperienza semplice, tutt’altro. Significa mettersi in gioco sempre, cercando continuamente la perfezione, che però non la si raggiunge mai. E questo è il bello. Vivere l’impresa alla ricerca della propria perfezione. Fare l’impresa.
Stiamo vivendo la nostra opera alla ricerca del benessere sociale, focalizzati verso la “vita buona”.
Non possiamo più essere solo prodotto e servizio. Si deve andare oltre, crescere per far crescere, alimentando un percorso che altro non può essere che lo sviluppo dell’intero sistema sociale.
Il passato, le tradizioni, le esperienze storiche, gli errori ed i successi, ma anche, e forse soprattutto, il presente, sono per noi tutti il futuro dello sviluppo d’impresa, un luogo in cui si esprimono comportamenti e valori che non possono essere chiusi e confinati all’interno del perimetro aziendale, ma che pervadono la società intera, la ispirano fino a diventarne patrimonio culturale collettivo.
Siamo implicati per uno sviluppo che è un costruire nell’ottica della “contaminazione”, una fusione di linguaggi e percorsi cognitivi con l’obiettivo di far percepire le profonde interconnessioni tra “fabbrica” e società, tra mezzi di produzione e conoscenza, tra etica del lavoro e progresso civile.
Tutto questo per farci star bene, per darci la “vita buona”. Noi, oggi, abbiamo “l’occasione”. È il momento di Pensare per Andare Oltre. È questo quello che stiamo facendo e che dobbiamo continuare a fare. Null’altro ci è chiesto

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