Porsi domande ruolo AncitCome viviamo noi tributaristi il nostro ruolo in Ancit?

di Giuseppe Ossoli – Estratto dell’articolo pubblicato a Gennaio 2016 sul Consulente Tributario

Ho deciso di “divertimi” un po’ ponendomi delle domande e dandomi delle risposte su come noi tributaristi viviamo la nostra Associazione, perché, a volte, è sempre meglio non dare tutto per scontato. Ho riflettuto su cosa facciamo noi tutti ogni giorno nei nostri Studi e ripensato al nostro ruolo in Ancit, soprattutto a chi con tanto impegno ci rappresenta. Queste, infatti, sarebbero domande da proporre più a loro, anche perché le loro risposte aiuterebbero tutti noi a comprendere meglio i ruoli, i dubbi, le paure, ma soprattutto il coraggio, la professionalità e l’impegno che questi colleghi mettono nel ruolo di rappresentanza che abbiamo dato loro.
Quindi, comincio io, ma aspetto poi tutti gli altri. Su, divertiamoci un po’ a darci delle risposte.

Come sto vivendo l’Ancit e come mi sono implicato?

Vivere l’Associazione non è un’esperienza semplice, tutt’altro. Significa mettersi in gioco sempre, cercando continuamente la perfezione, che però non la si raggiunge mai. E questo è il bello. Vivo la mia professionalità alla ricerca della perfezione, un obiettivo impossibile che mi implica tanto, ma non certo per niente, perché comunque miglioro….

Che cosa sto facendo per l’Ancit?

Quello che sto facendo in Associazione lo sto facendo per me stesso, perché so che fare qualcosa che mi fa stare bene mi permette poi di far star bene la mia famiglia, i miei collaboratori e tutti coloro con cui vengo in contatto. Certo, questa cosa potrei trovarla anche da altri parti, non c’è l’esclusiva. Questa, però, è la mia esperienza, quindi continuo a fare quello che mi piace in un mondo che mi piace. Da migliorare, ed anche tanto, ma del quale voglio esserne orgoglioso, senza vergogna. …

Che cosa ancora oggi mi stupisce del lavoro che svolgo all’interno di Ancit?

L’emozione di aver messo in piedi uno Studio non è relegata solo al momento iniziale. Lo stupore è che quell’emozione la rivivo continuamente ancora oggi. Non è solo il lavoro svolto in questi anni che mi ha stupito, ma il ritrovarmi ogni giorno ad imparare cose che non conoscevo. Mi stupisce la coesione e la scoperta di altri professionisti di Ancit, prima solo conoscenti, oggi molto di più. È forse questa la bellezza operativa del nostro lavoro oggi finalmente un più aperto agli altri? …

Quale aiuto riceve dall’Ancit come persona e come imprenditore?

L’aiuto ricevuto dalla nostra Ancit è quello che deriva dall’impegno che personalmente metti al servizio dell’associazione stessa, quindi dalle relazioni che instauri con gli altri. Viverle ed esserne implicati mi porta a sentirmi un professionista d’eccellenza. Sì, mi sento un professionista d’eccellenza, e non per autoreferenzialità, ma perché è realmente lo stato d’animo che sento dentro. Essere in relazione con altri è l’opportunità per il mio Studio, ma nel contempo lo è anche per la realizzazione della mia persona. “L’opportunità” e non un’opportunità. In poche parole, l’aiuto di Ancit è quello di farmi sentire una persona più “tranquilla” ed un professionista con obiettivi. Certo, si potrà anche replicare: “Ma come fai ad essere un professionista o un imprenditore senza obiettivi? È logico averli, altrimenti che professionista saresti?”. ..

Come mi sento come professionista?

Non ho vergogna a dirlo, sono un genio. Forza, non dobbiamo avere paura di dirlo. Stiamo facendo “un’impresa” e per forza dobbiamo essere dei geni. Se non lo fossimo, saremmo dei… (ricordate cosa disse Mourinho durante la sua presentazione all’Inter?). Mi sento vanitoso ed arrogante come Mourinho. Come lui, mi sento brillante, sicuro di me stesso, padrone delle mie scelte. Un fiume in piena di idee ed iniziative, dove parlo tanto. Di tutto. Mi sento forte, e non mi vergogno a dirlo, dove ho una voglia matta di cominciare una nuova avventura. Gioco d’anticipo, su tutto….

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