Quanto è lontana la politica dal mondo reale
di Giuseppe Ossoli – Estratto dell’articolo pubblicato a maggio 2017 sul Consulente Tributario

voucherRiflessioni sulle occasioni perse per lo sviluppo e il tema voucher. La politica, da sempre, è l’arte del compromesso, un’Ars che, però, per sua natura, deve essere al servizio della gente, a beneficio del sistema sociale. Oggi, però, più che mai, i politici non salvano neppure più le apparenze. Caso emblematico, la cancellazione tout court dei voucher. Qui, infatti, pur di evitare il referendum per l’abolizione dei voucher, si è privilegiata la salvaguardia delle “poltrone”, piuttosto che il vantaggio del cittadino. Si è favorita un’azione politica per far valere il “potere” rispetto alla corrente opposta solo per opportunismo, senza fornire alternative. Alternative che poi ci potranno anche essere e che ci sono (vedi mini-jobs), ma che non sono state esplicate da subito, facendone assumere rischi e conseguenze ai cittadini.

Sì, questa è la realtà: pur di far valere le proprie posizioni si è pensato di abolire i voucher, un qualcosa che poteva anche solo essere corretto, e non cancellato totalmente con effetto immediato, senza avere come controproposta immediata qualcosa d’altro. Questo solo perché bisognava “annientare” un nemico, costi quel che costi. Ma che razza di politica è questa? E poi ci lamentiamo che le aziende fuggono all’estero, che i nostri cervelli emigrano in terra straniera e che questi siano sostituiti dai poveri migranti che fuggono dalle guerre e sui quali qualcuno ci lucra sopra? Ma invece di pensare ai voucher, perché non agire sul problema? Il costo del lavoro troppo alto.

Questo è il problema! Riduciamolo, a scapito, magari, delle grandi rendite finanziarie, e senza dubbio le aziende assumeranno, gli stranieri investiranno in Italia, il lavoro nero diminuirà. Smettiamola con le battaglie politiche “ideologiche”….

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