welfare piccole impreseVogliamo approfondire qualche esempio di welfare per la piccola impresa?
Si può iniziare dai buoni pasto, cumulabili fino a otto e utilizzabili anche in agriturismi, ittiturismi e spacci aziendali. I vantaggi sono principalmente di natura fiscale e contributiva perché non sono tassati fino alla soglia di 5,29 euro al giorno se cartacei, oppure 7 euro se elettronici. Ma non solo: la loro introduzione può contribuire all’aumento della produttività. Diventano una sorta di premio presenza e possono essere inclusi nel paniere di beni e servizi selezionabili dal dipendente in sostituzione dei premi di risultato. Naturalmente è necessario rispettare i requisiti di legge: soggettivi (i redditi di lavoro dipendente non devono superare gli 80.000 euro nell’anno precedente a quello di percepimento del premio) e oggettivi, come il raggiungimento degli obiettivi.

Un altro esempio di welfare per la piccola impresa sono le spese per l’istruzione, infatti il rimborso delle spese di istruzione per i familiari dei dipendenti non sconta Irpef e contribuzione, sia se corrisposto a titolo di liberalità che se erogato a fronte di un’obbligazione contrattuale, quale ad esempio un premio di risultato. È questa la conseguenza della riscritta disciplina del premio detassabile (articolo 1, commi 181-189, della legge 208/2015), ma anche dell’interpretazione autentica della riformata lettera f dell’articolo 51 del testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) fornita dalla legge di bilancio 2017, secondo cui gli oneri di utilità sociale (con finalità ricreativa, di istruzione, sanitaria, assistenziale, di culto) sono “esenti” anche se previsti da contratti collettivi nazionali o di secondo livello (aziendali o territoriali) ovvero da regolamenti aziendali. L’Agenzia delle Entrate nella circolare 5/2018 ha chiarito che questa previsione si applica anche alle spese di istruzione ma questo non vuol dire comunque che qualsiasi erogazione monetaria possa essere trasformata in questo tipo di servizio o di rimborso, ma solo che, laddove l’azienda intenda corrispondere alla generalità o categorie (vere e non artificiosamente create) di dipendenti erogazioni economiche “integrative”, sempre primariamente legate a risultati aziendali, possa prevedere di riconoscerle sotto forma di servizi e/o di rimborso delle spese legate all’istruzione dei familiari.

Share This